LE CHIESE DI SARONNO

SANTUARIO Beata Vergine dei Miracoli

CHIESE APERTE 360

Santuario BVM

8 Maggio 1498 è la data della posa della prima pietra per la costruzione del Santuario che i saronnesi dedicarono alla Beata Vergine dei Miracoli, perché come molti altri templi mariani la costruzione faceva seguito ad un fatto miracoloso: la guarigione di un pover uomo di nome Pedretto, costretto all’immobilità da dolori lancinanti alle gambe, che aveva ricevuto in sogno la predizione della guarigione dalla sua invalidità se si fosse recato  “sulla strada a forma di croce”, (da Milano a Varese e da Saronno a Legnano) dove esisteva già un pilone con la statua della Madonna, la quale desiderava che lì fosse eretto un santuario in suo onore. Fu significativo e per certi versi insolito, che nell’atto di fondazione fosse stabilito che le offerte, donate per la costruzione,  fossero amministrate da sei deputati eletti dall’assemblea dei capi famiglia del borgo, quindi con una gestione laica delle risorse economiche donate dai fedeli. Un legittimo orgoglio dei “Sei Deputati” fece sì che gli artisti chiamati alla realizzazione del cantiere, sia per la parte architettonica che per l’apparato decorativo, fossero sempre personalità di primissimo piano tra quanti operavano nel territorio milanese a cominciare dall’architetto Giovanni Antonio Amadeo, ideatore della parte antica del Santuario (1505), impegnato in quegli anni anche nel duomo di Milano. Al suo progetto si attribuisce la parte che va dall’abside fino al limitare del presbiterio quadrato su cui si eleva l’elegante tiburio dodecagonale. Non meno importante l’intervento del complesso apparato figurativo ad affresco per il quale si alternarono Bernardino Luini (1525 – 1532) autore dei grandi affreschi dell’adorazione dei Magi, la presentazione del  Bambino al tempio, lo sposalizio della Vergine e il Ritrovamento di Gesù fra i dottori. Al pennello di Cesare Magni si deve il S. Martino e il simmetrico S. Giorgio. Alla morte del Luini i Deputati si rivolsero ad un altro grande maestro Gaudenzio Ferrari autore dello sfavillante paradiso con il concerto degli angeli dipinto sotta la cupola. Da ultimo non si può dimenticare l’intervento di Bernardino Lanino nel 1547.  Alla metà del ‘500 l’afflusso dei fedeli che imploravano le grazie della Vergine era tale che i Deputati ritennero indispensabile ingrandire la capienza del Santuario facendo costruire la  navata centrale con le due laterali ad opera dell’architetto Vincenzo Seregni, anch’egli attivo nel grande cantiere del Duomo di Milano. Nel 1631 il pittore Vincenzo Ciniselli affrescò la volta della navata con i ciclo dei simboli mariani in onore della Vergine. Anche due componenti della famiglia Legnani hanno lasciato opere del loro pennello nel Santuario: il padre Ambrogio è l’autore della tela S. Anna che educa Maria Bambina(1675), collocato nell’altare di sinistra; di mano del grande Stefano Maria Legnani  l’angelo che annuncia S. Anna la maternità di Maria e nell’altare di destra Zaccaria che l’impone il nome al Battista (1691). Negli ultimi anni del XVI secolo si imponeva la questione della facciata del Santuario alla quale si applicarono un altro architetto del Duomo – Lelio Buzzi e il saronnese Giacomo Borroni che realizzarono il prospetto principale su disegno di un altro protagonista assoluto della controriforma borromaica:  Pellegrino Tibaldi. La facciata fu solennemente inaugurata nel 1613 alla presenza del card. Federico Borromeo, di manzoniana memoria. Nel 1656 Carlo Buzzi costruiva la balaustra sormontata dalle statue di Maria e degli Angeli tubicini che davano maggior slancio verticale al prospetto del tempio che è un vero scrigno di arte, storia e devozione.

Santuario della
Beata Vergine dei Miracoli

Ripresa video del Santuario, realizzata da Ciro Cirillo.
Un volo di musica e immagini!

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